Naselli presenta ricorso al tribunale del riesame di Catanzaro. Non risponde al gip delegato

TERAMO – Risponderà soltanto dinanzi ai giudici del tribunale di riesame di Catanzaro, il tenente colonnello Giorgio Naselli, finito agli arresti nell’operazione contro la ‘ndrangheta condotta dalla Procura antimafia di Catanzaro lo scorso 19 dicembre. L’ex comandante provinciale dei carabinieri di Teramo si è presentato alla vigilia di Natale all’interrogatorio fissato dinanzi al gip di Santa Maria Capua a Vetere (delegato per rogatoria), ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. Una decisione valutate e adottata in accordo con il suo difensore, l’avvocato Gennaro Lettieri, perché il gip delegato non è a conoscenza degli atti di indagine, non essendo colui che ha deciso i provvedimenti cautelari, sulla scorta dei voluminosi faldoni dell’indagine coordinata dal procuratore capo catanzarese Gratteri. «Giorgio Naselli si è avvalso del diritto di non rispondere all’interrogatorio per la sola ragione che il giudice di Santa Maria Capua a Vetere, a tal fine delegato, non aveva alcuna cognizione del processo, tant’è che come immediatamente stigmatizzato dalla difesa, all’interno del fascicolo del medesimo gip erano contenuti esclusivamente la delega di Catanzaro e gli avvisi alle parti del processo – ha spiegato l’avvocato Lettieri -. Neppure un volume (il 29esimo) dell’ordinanza Gratteri da cui desumere sia pure sommariamente i fatti addebitati. Giorgio Naselli risponderà agevolmente alla contestazione dell’addebito dinanzi al Tribunale della Libertà di Catanzaro avendo già domandato il Riesame dell’ordinanza cautelare».